Secondo una decisione dalla Corte d’Appello di Francoforte, le vittime del furto di banda larga WiFi non possono essere giudicate responsabili della violazione dei diritti di autore commessi dai ladri su circuiti P2P.
La stessa corte ha deciso precedentemente che i genitori non possono essere giudicati responsabili di eventuali “attività” di file sharing condotte dai loro figli capovolgendo la decisione del Tribunale di primo grado e non favorendo quindi una potenziale azione introdotta da degli avvocati Inglesi che vorrebbero la stessa decisione anche in Inghilterra.
In Europa ci sono diverse persone che stanno ricevendo “richieste di compensazione” dato che i loro router WIFI aperti sono stati usati da altri per infrangere il copyright, la decisione potrebbe portare ad una svolta .
Gli avvocati che rappresentano i detentori di copyright hanno insistito che fosse responsabilità di chi possiede un collegamento a banda larga WIFI accertarsi che non venga usata a fini illegali approntando le misure tecniche per arrestare l’accesso non autorizzato di terzi. Il querelante ha dichiarato nell’udienza che l’IP address dell’imputato è stato tracciato ed ha conseguito diversi uploads di materiale coperto da copyright. La difesa ha insistito non solo che l’imputato era innocente ma che si trovava addirittura in vacanza quando sono stati effettuati gli uploads.
L’artiocolo di TorrentFreak continua dicendo che gli avvocati Inglesi di “Davenport Lyons” hanno inviato diverse lettere in Inghilterra con cui accusano diversi utenti di infrazioni sul copyright sebbene i loro routers siano rimasti “Open” solo per generosità oppure ignoranza. Una precedente sentenza Tedesca afferma che le vittime del furto di banda larga WiFi sono perseguibili se i ladri commettono attività illecite.
In seguito a questa sentenza diverse persone vedono rimossa la propria responsabilità per il furto di banda larga almeno fino a quando l’Alta Corte Tedesca riesaminerà la situazione. Descrivendo la decisione presa a Francoforte come “sensazionale„,, Christian Solmecke, avvocato che difende 500 file sharers tedeschi racconta a TorrentFreak:
“The future will show us what the highest court in Germany – the Bundesgerichtshof – says to this difficult question.“